giovedì 31 luglio 2008

Generazione XXX

Mi permetto di pubblicare un brano di una discussione aperta da un amico sul meetup Sassi Parlanti che frequento più o meno assiduamente perchè ne rimanga traccia sul mio personale diario virtuale, è un amico e mi perdonerà per non aver chiesto a lui l'autorizzazione...


generazione xxx, mi riferisco a quella dei trenta e passa, insomma quella di molti di noi

una generazione strana, diversa da quelle che ci hanno preceduto e quelle che ci seguono,
il nostro entusiasmo spesso si mescola con la dura delusione e disillusione di una situazione sempre uguale, stagnante e soffocante, un desiderio di rinnovamento insoddisfatto
fino a quando chi ci segue si chiederà il perché di così tanto immobilismo, di così tanto lassismo, di così tanta indifferenza
allora ci additeranno e ci criticheranno, come coloro che hanno taciuto, come gli 'opinionisti sconclusionati',
complici con la loro inerzia del perpetuarsi di una politica sempre dei palazzi, degli interessi personali

noi, in attesa di una rivoluzione, che non ci sarà mai, o comunque non sarà ad opera nostra, nella sua attesa abbiamo varcato la soglia dei trenta e ci avviciniamo a quella dei quaranta

un senso di smarrimento causato da chi non è più in grado di rappresentarci, da chi ha preferito accomodarsi

quando avevamo vent'anni abbiamo assistito all'abbandono dell'era iperpoliticizzata e iperideologica, gli anni 80 ci educarono ad un'ideologia consumistica, effimera e commerciale, il crollo di Berlino ci colse distratti davanti alla TV

l'università e i movimenti studenteschi di sinistra ci fecero illudere in un cambiamento, una rivoluzione che doveva passare da noi. Illusi e orfani di quegli ideali oggi non sappiamo con chi prendercela. La sinistra si divide in 2 poi in 4 parti, la destra sta militrizzando il Paese e fa le finte 'riforme' ad personam, avanzano i movimenti dell'io non del noi. Ha ragione Antonio Scaruti (stessa generazione) quando scrive che: noi trentenni siamo entrati nella vita adulta con la sensazione che nell'arena politica non ci fosse niente di noi e niente per noi. E' vero, non c'è nessuno spazio, nessun riconoscimento, nessun nostro leader, nessun nostro progetto, nessuna soddisfazione o risultato. La sensazione diventa una triste abitudine. I colpevoli sono a destra per la loro incessante voglia di potere, a sinistra per la loro auto dissolvenza, i colpevoli siamo anche noi, che siamo ad un passo dal cinismo.
E' necessario raccogliere le forze per sollevare un grido di rabbia e dire basta, metterci la faccia.
Basta con i finti rinnovamenti, con le promesse non mantenute. La città è ferma, non si muove foglia, non c'è alcun cambiamento, tranne l'erba sfalciata. Ma continuare a stare fermi davanti al monitor giova a poco.

Vi lascio con un video un pò nostalgico ma adatto alla generazione XXX
http://www.youtube.co...
Domeniko

(di seguito, nei commenti, riporto anche il successivo intervento di Alfredo e il mio)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo il video, Domeniko! Quanti ricordi e immagini che sono ancora stampate nella mia mente di quasi quarantenne. Della generazione XXX ne abbiamo parlato tante volte. Sbalzati dalla storia, fuori dai processi di trasformazione del mondo, senza ideali, senza valori, etc.etc..
Semplicemente siamo arrivati quando il mondo stava cambiando, forse più che in ogni altra fase della nostra storia contemporanea, e ancora oggi abbiamo difficoltà a collocarci come generazione.
Ricordo le immagini in televisione della caduta del muro di Berlino, mentre seguivo le lezioni di matematica finanziaria e ragioneria 2 all'Università, dopo diversi anni di impegno nella FGCI prima e poi nelle associazioni ambientaliste. E pensavo: "Dai che cacchio, cambia il mondo vuoi che non cambi anche l'Italia dopo 40 di DC".
Poi Tangentopoli, la fine della presunta I Repubblica, l'ascesa al potere della sinistra, il berlusconismo.
Finalmente la sinistra aveva la storica opportunità di dimostrare che un altro mo(n)do di governare e amministrare la cosa pubblica era possibile. Dopo quasi tre lustri di esperienze di governo, il mio giudizio è negativo e le mie speranze/aspettative assolutamente deluse. Anche per colpa mia, intendiamoci. Ho avuto delle opportunità, che forse non ho saputo realizzare al meglio.
Oggi mi sento solo, come molti di voi. Senza una prospettiva. Senza un ideale. Senza una battaglia che mi coinvolga e mi dia la forza di reagire. Sono in fase di "riflusso esistenziale" per usare una metafora alla Sartre. Mi dedico alla famiglia, al lavoro e alle tante altre cose belle della vita. Che per fortuna ci sono. E' vero c'è una sorta di inquietudine ed incertezza di base, che fa da sottofondo sonoro alla mia vita.
Contrariamente alle mie prime sensazioni vedo che internet sta sostituendo la televisione. Sta addormentando le coscienze, le sta addomesticando, le sta rendendo funzionali al potere, per scomodare Focault. E' una grande opportunità che stiamo banalizzando per tante ragioni che non ho il tempo ora di esporre. Ma credo, per concludere, che se smetteremo di "filmare" la nostra vita e mandarla su Youtube, ed inizieremo a vivere quella vera fatta di gioie, delusioni, apettative, soddisfazioni, paure, incertezze e curiosità, saremo forse quel cambiamento che Gandhi diceva di realizzare in ognuno di noi, prima di proiettarlo sul mondo.
Buona generazione a tutti.

S4v3r10 ha detto...

Discussione interessante, stimolante, per certi versi frustrante
ma complimenti…a prescindere

A prescindere anche dal velo triste e dalla strisciante presa di coscienza che spesso il nostro sbattere di ali non provochi alcun uragano in alcun luogo (triste ma lucida constatazione)

Ma (ci deve essere sempre un MA) da qualche parte dovremo pure iniziare, abbandonarsi all’oblio e alla rassegnazione non deve essere l’unica via possibile anche quando ci si infranga contro un muro di gomma, come è accaduto in passato, come sicuramente accadrà in futuro.

Alfredo ha fatto bene a riportare la massima di Gandhi secondo la quale il mondo cambia se il cambiamento comincia dentro ciascuno di noi.
E allora bando alle ciance, mi ripeterò, ma smettiamo di considerare la rete, il forum e la virtualità un fine o tutt’al più un diletto.
E’ uno strumento, potentissimo, utile per far circolare il nostro libero pensiero, indispensabile per la divulgazione di idee e iniziative altrimenti cassate e censurate dall’informazione (quella con la i minuscola) schiava del padrone.

E allora che la frustrazione per l’impotenza non scada nella passività ma si trasformi in energia positiva, in voglia di confrontarsi e perché no scontrarsi, anche e forse soprattutto, intorno ad un tavolo o in piazza.

Ciascuno di noi sa, in cuor suo, quanto può dare e come può essere funzionale al rinnovamento, già a partire dalle scelte quotidiane.

Il mio augurio è che queste vacanze e questo periodo di riflessione per gran parte degli amici con cui ho condiviso l’esperienza del meetup servano a ricaricare le pile, a fare un pieno di energia positiva da utilizzare costruttivamente per creare un’alternativa al proverbiale immobilismo e lassismo che, ahimè, ci caratterizza.

E’ una speranza più che un augurio.
Grazie a Domeniko e ad Alfredo per lo spunto di riflessione.