La garuffaLa vita spesso ti presenta una messa centro-centro.A quel punto, se vuoi venirne fuori e non tirare semplicemente a campare, hai una sola scelta.Studia l’attacco sulla sponda lunga, calcola l’uscita sulla sponda corta, valuta l’effetto da imprimere alla tua palla e con tutta la tua concentrazione e scioltezza sbraccia…È la magia della garuffa.Puoi rimaner fuori di sfacio o offrire un facile traversino ma se ci metti tutto te stesso la messa centro-centro la fai tu, e tutta la pressione del mondo passa da te al resto del mondo. Ce la puoi fare, ce la devi fare, ce la farai!
"la solita limonata dottore? no, rispose, prendo un porto secco, preferisco un porto secco" A.Tabucchi
martedì 21 dicembre 2010
Mi ritorni in mente
venerdì 17 dicembre 2010
Metti, una sera a cena con Giulietto
venerdì 3 dicembre 2010
Le Mie Collezioni
- Modellini di automobili (per lo più Ferrari)
- Tappi delle bottigliette di succo di frutta (per lo più quelli con le bandiere)
- Scontrini fiscali del negozio di alimentari "Riccardi" (già da piccolo insistevo con la lotta all'evasione fiscale...)
- Figurine (dei più svariati soggetti: calciatori, animali, cartoni animati etc etc)
- Schede telefoniche
- Banconote estere
- Giornalini "Topolino"
- Dylan Dog
- Riviste Autosprint (per ogni vittoria di Schumacher)
- Bottiglie di birra estere (vuote perchè bevute e testate tutte personalmente)
- Bicchieri da birra (rigorosamente trafugati dai pub)
- Sottobicchieri per bicchieri da birra
- Lattine di coca cola
- CD originali delle mie bands preferite
- CPU (smontate dai miei computer e da quelli degli altri)
- Figure di merda (unica collezione involontaria ma nutritissima e sempre aggiornata)
- Maglie da calcio
- Tagliandi di partite viste allo stadio
- (ora non ricordo altro ma sono sicuro che qualcos'altro ci sarà...aggiorno via via che mi tornano in mente)
martedì 30 novembre 2010
Io sto con chi occupa
martedì 23 novembre 2010
Memorie a trent'anni dal terremoto
sabato 20 novembre 2010
Fine e mezzo
lunedì 15 novembre 2010
La Panchina /2
A questo posto occorre una spolverata...trovo sempre meno il tempo di aggiornare, pensare e curare il mio blog ma questo post giace nel mio cassetto da troppo tempo ormai ed è giunto il momento di pubblicarlo. Ora, fantomatici lettori del mio diario personale, non aspettatevi nulla di che dal post, nessuna rivelazione, nessun tono polemico o giustificazione per la mia assenza...è solo un post per riprendere a parlar della mia visione del mondo su questo spazio digitale.
LA PANCHINA parte 2
Michele: Ehi Francè…tuttappò? Che facciamo stasera?
Francesco: Michè…che vuoi fare? Non c’è niente da fare! Come sempre!
Michele: Perché? Non possiamo riunirci con gli altri e suoniamo nella tua cantinetta?
Francesco: No Michè…l’ultima volta quel pesantone del terzo piano ha chiamato la polizia…non riusciva a prendere sonno…alle dieci!!!
Michele: Uffa, e allora? Andiamo ad Altamura? O al bowling a Metaponto?
Francesco: Vediamo che dicono gli altri ma non credo…ma tu hai la macchina stasera?
Michele: No, niente…mio padre non me la lascia…il mese scorso mi hanno tolto i punti col palloncino e s’è arrabbiato.
Francesco: e con i motorini?
Michele: Il mio è senza fanali, quello di Marco sta dal meccanico, lo sta trasformando in una bomba Francè! Se senti il casino che fa la marmitta…quando arriva te ne accorgi da 5 chilometri.
Francesco: Quel pazzo…e se lo fermano?
Michele: Non lo fermano…quello se ne scappa…c’ha la targa che non si legge…e poi se lo fermano chiama allo zio, si fa strappare la multa e ridare il motorino…e mo lo freghi a Marco.
Francesco: Vabbè..comunque anche volendo non ho nemmeno i soldi per la benzina…rimaniamo qua?
Michele: E vabbù..ma dove andiamo?
Francesco: In mezzo al corso che c’è stasera?
Michele: Lo struscio! Come ieri sera! Anzi, ti svelo un segreto: ci sarà anche domani sera.
Francesco: Non sapevo avessi la sfera di cristallo! E per i Sassi?
Michele: Ho sentito che stasera organizzano una visita guidata nel più bel parcheggio a cielo aperto d’Italia.
Francesco: Ah ah ah! Che bordello laggiù…
Michele: E quindi?
Francesco: E che ne so…ce ne andiamo al parco sopra al cimitero vecchio.
Michele: Oh…di nuovo…che pizza.
Francesco: E che vuoi fare? Almeno là ci stiamo tranquilli, non ci vede nessuno e passiamo la serata.
Michele: Ma io mi rompo…Non c’è nemmeno una femmina… Ma almeno compriamo qualcosa?
Francesco. E si…mo vediamo…mettiamo un euro a testa e ci compriamo una bottiglia dal discount.
Michele: Vabbù, che ti devo dire…chiamo Angioletto e gli faccio portare un po’ di fumo?
Francesco: Dobbiamo mettere un altro euro a testa quindi?
Michele: Si dai. Anzi…due patatine non le vogliamo comprare?
Francesco: Oh…mo non esageriamo…io so’ figlio di cassintegrato…
Michele: E mica ti ho detto 100 euro!?!?
Francesco: Vabbù…è andata. Avvisa gli altri! E mangia a casa, così ti fai il “tappo”.
Michele: Ma pensa a te…io lo reggo l’alcool!
Francesco: Si…sono le panchine e le altalene che non reggono te!
Michele: Perché a te invece? L’altra volta un lampione e una panchina hai spaccato!
Francesco: Chi io? Non me lo ricordo…
Michele: E lo so che non te lo ricordi…non ti ricordi nemmeno che hai vomitato l’impossibile…
Francesco: Infatti…non mi ricordo niente…mi ricordo solo il cerchio alla testa che mi è venuto la mattina dopo.
Michele: ah ah ah…a più tardi baccalà.
La noia, il disinteresse e l’inciviltà si alimentano con l’immobilismo e l’assenza di spazi aggregativi e sociali. I nostri ragazzi, i nostri figli, vivono e si muovono in un ambiente che non permette loro di esprimere e coltivare le loro passioni. Si ritagliano così i propri spazi di libertà e sfogano una vitalità e un’aggressività repressa contro loro stessi e contro le cose.
Una buona amministrazione comunale dovrebbe avere a cuore le esigenze degli “uomini di domani”.
Dovrebbe adoperarsi per prevenire i comportamenti devianti e non solo inseguire e perseguirne i fantomatici artefici.
Una città “piatta” è una città decadente.
In una città decadente proliferano ignoranza e delinquenza. Basterebbe poco per ovviare a tutto ciò: un centro sociale, un festival di musica dal vivo giovanile, una buona gestione degli spazi pubblici, una campagna di sensibilizzazione.
Ma occorrerebbe anche un’attenzione maniacale nella riparazione delle devastazioni, nella cura dell’arredo urbano e nella custodia del patrimonio pubblico per non lasciare intendere che il disordine e il degrado sono in linea di massima tollerati.
Non lo dico io ma lo dicono studi sociologici internazionali (ad es. Teoria della finestra rotta – James Q. Wilson e George Kelling – 1982).
Non basta inveire e proibire. A meno che non si voglia solo fare propaganda.
martedì 12 ottobre 2010
Lutto nazionale
venerdì 1 ottobre 2010
Un uomo a pezzi!
Mercoledì sera - Calcio a 5 con mio cognato e altri giovani rampanti...
(obbligato a correre per non prendere la targa a tutti)
Giovedì pomeriggio - Calcio a 5 con colleghi e comandante...
(si corre meno ma ci vogliono due occhi così O_O per evitare di farsi male viste le entrate killer frutto di mente dissociata dal fisico)
Giovedì sera - Calcio a 5 con il solito gruppo di tutte le settimane
(quasi defaticante visti anche sintomi febbrili)
RISULTATO DI STAMANE:
a) caviglia gonfia e dolorante (entrata a gamba tesa subita ma non sanzionata dall'arbitro...che non c'era)
b) abbassamento di voce e "pizzico" alla gola
c) ginocchio sinistro scricchiolante (in memoria di vecchi malanni)
d) unghia dell'alluce del piede destro annerita (un pestone affettuoso)
e) muscolo del quadricipite femorale indurito (anch'esso in memoria di strappi che furono)
f) sonno (notte quasi insonne, adrenalina & co, vedi sotto)
g) polpaccio destro indolenzito (causa crampo notturno)
direi che certe cose non me le posso permettere più :(
cammino che sembro uno zombie!
dovrò riposarmi un pò...
...giusto fino a sabato...se mi chiamano rispondo PRESENTE!!!
lunedì 27 settembre 2010
BASTA!
Tutti gli insulti negli ultimi anni
Io non so quanto sia possibile continuare a tollerare tutta questa violenza verbale e questo attacco continuo alla sovranità nazionale e alle istituzioni.
Solo in un paese come il nostro è possibile vedere e sentire parolacce, gesti volgari, pubbliche offese, sberleffi e attacchi fronatali alle istituzioni proferite da ministri e presidenti del consiglio.
C'è un limite a tutto.
La misura è colma.
Umberto Bossi e i suoi compagni di merende dovrebbero rispondere alla magistratura di questi comportamenti.
E per coerenza farebbero bene a dimettersi dai ruoli istituzionali che ricoprono e a pensare a governare le cascine dei loro poderi, sempre che non ricadano in territorio italiano.
Siete italiani? No?
E allora non rompete i MARONI e FUORI DALLE ISTITUZIONI!
venerdì 24 settembre 2010
L'insegnamento
Tristissimo.
Abbiamo dato l'ultimo saluto a Michele.
Nella tristezza ho ripercorso mentalmente la recente storia che ci ha avvicinati.
Michele ha lottato e si è speso per il nostro comune progetto politico pur sapendo di avere i giorni contati.
Non lo ha fatto di certo per se stesso.
E' un insegnamento di vita che porterò sempre con me.
Non conta sapere se si godrà o meno dei risultati di un'azione...se l'azione merita impegno questo va profuso incondizionatamente.
E' una lezione di altruismo, generosità e senso civico incommensurabile.
Grazie Michele, riposa in pace.
domenica 12 settembre 2010
settembre...mese di rottura (o di rotture?)
"Solo Gli Imbecilli non hanno dubbi""Ne sei sicuro?""Non ho alcun dubbio!"(Luciano De Crescenzo)
martedì 17 agosto 2010
l'emerito ci lascia e andandosene richiude i cassetti
giovedì 17 giugno 2010
A casa mia!
Mi son seduto alla panchina della villa comunale e non ho potuto non ascoltare la chiacchierata della panchina accanto:
P'tricc: "certo che non si capisce più niente, hai visto quanti extracomunitari ci sono a Matera!"
Stacchicc: "eh...mò tra badanti e cinesi non si capisce più niente...prima almeno erano solo i marocchini"
P'tricc: "questi ci fregano il lavoro e vengono pure a chiedere i diritti in casa nostra"
Stacchicc: "io li rimanderei tutti a casa loro altro che case popolari, diritto di voto, pensione, assistenza sanitaria"
P'tricc: "questi mandano in rovina la nostra Italia e i nostri figli muoiono di fame"
Stacchicc: "non ce n'è per noi che siamo italiani figuriamoci se ci dobbiamo preoccupare di loro"
P'tricc: "e i polentoni che vogliono che le loro tasse non vadano anche a noi meridionali?"
Stacchicc: "ah...l’ho sentito! Incredibile! Sai che ti dico? noi siamo meridionali, che si stacchino pure, dividiamo l'Italia, tanto la nostra casa è il Sud"
P'tricc: “Iè ragion! Ma i campani, i pugliesi e i calabresi lasciamoli perdere: quelli sono tutti camorristi e delinquenti...meno male che siamo lucani, la lucania ai lucani, l’isola felice.
Abbiamo tutto: il sole, il mare, il petrolio, mi dici tu che abbiamo da elemosinare? ce la facciamo da soli!"
Stacchicc: "si è vero, però basta con queste ingerenze di Potenza su Matera, non se ne può più...io sono materano e non voglio che i potentini decidano per me."
P'tricc: "hai proprio ragione! stacchiamoci da Potenza! Questi pensano che noi siamo lucani di serie B, ‘sti montagnuoli"
Stacchicc: "Io già mi arrabbio perchè ho un sindaco di Ferrandina, figurati se mi faccio mettere i piedi in testa dai potentini!"
P'tricc: "infatti siamo proprio stupidi, non ne stavano materani per fare il sindaco, no? io sono materano materano proprio, possibile che debbano venire da fuori in casa mia a comandare?"
Stacchicc: "Non ne parliamo proprio, che ne sa quello dei problemi di Matera e dei nostri rioni. Niente! Poi arriva e decide cosa fare e stravolgere nei nostri rioni: basta! Io sono di Bottiglione e a Bottiglione decidiamo noi cosa fare. Questa è casa nostra... che ne sa lui che viene “dalla palazza”?"
P'tricc: "Infatti! Ben detto, ognuno deve decidere in casa sua: di questo passo dove andremo a finire?"
Stacchicc: "E ma sai che c'è? Mi hanno veramente stancato: comandano e decidono tutto loro che sono di fuori. Io ho deciso: me ne vado a casa, quella che ho strapagato con il sudore del mio lavoro, e lì ci rimango! E comando in casa mia! E non accetto che nessuno metta il becco in casa mia!
Ptricc: “Si, magari! Perché a te non vengono a rompere i tuoi genitori e i tuoi suoceri? Il divano qua non va bene, questa parete la devi fare bianca, devi far aggiustare la caldaia…già solo che li vedo mi innervosisco”
Stacchicc: “No no, forse non hai capito! In casa mia comando io! E se mi fanno arrabbiare non apro nemmeno la porta ai parenti! Anzi, farò proprio cosi: da domani io rimango chiuso in casa mia e vedrai che non avrò più problemi da questi extradomiciliari!
P'tricc: "Ben detto, sciam'ninn...ognuno a casa sua! E v’dimm! Ci sentiamo!"
E fu così che questi due uomini, i miei vicini di panchina, tornarono a casa con il petto gonfio e vissero per il resto dei loro giorni a difendere il fortino.
Io, invece, alzandomi da quella panchina con il sorriso sulle labbra, ho deciso di continuare a vivere all’aria aperta, di respirare a pieni polmoni e immaginare una città diversa, aperta al cambiamento e capitale della cultura del rispetto, promotrice di politiche dell’accoglienza e della solidarietà.
La mia casa è il mondo intero, la mia gente non ha razza. Non ho fortini in cui arroccarmi.
Voglio lasciarmi contaminare, voglio condividere le mie idee con gli altri, voglio parlare tanto con gli extracomunitari quanto con i comunitari. Parlare e ascoltare, imparare e aiutare.
Così sarò sicuramente più ricco (e non parlo di soldi) e in pace con me stesso e con gli altri (TUTTI!).
Questo è il mio articolo pubblicato sul Numero 1 del mensile MATERA CAMBIA.
Il mensile in pdf è disponibile anche sul sito www.materacambia.it e sul sito www.circologiugni.it
venerdì 11 giugno 2010
Fifa World Cup 2010
lunedì 7 giugno 2010
iPad e didattica digitale
lunedì 24 maggio 2010
Malato di Esterofilia
Se vuoi essere migliore di noi, caro amico, viaggia.
Johann Wolfgang Goethe, Epigrammi, 1796
Probabilmente è più un mio limite che un pregio...ma non posso nasconderlo: sono malato di esterofilia.
Sin dal primo giorno in cui ho messo piede fuori dall'Italia il corto circuito scattato nella mia mente è sempre stato lo stesso: ho sempre avuto un occhio di riguardo e una particolare ammirazione per quello che all'estero si fa meglio di quanto non succeda dalle mie parti.
Senza voler ricordare tutti i miei viaggi precedenti riporto solo un paio di spot degli ultimi due, entrambi in terra iberica.
L'anno scorso sono tornato a Barcellona con la famigliola (c'ero già stato con gli amici in periodo prematrimoniale).
Trovai una città in fermento (cantieri ovunque), vivibile, accessibile, accogliente e calda.
Tralasciando l'immenso patrimonio artistico culturale griffato Gaudì e la volontà di lasciare ai postumi una traccia dei tempi che sono, mi è rimasto impresso un episodio:
nei tempi morti in hotel ho guardato un pò di tv e, giusto per fare un esempio, in prima serata mi sono imbattuto nel servizio di apertura di un tg nazionale: "Come e quando usare la pillola abortiva" con tanto di intervista a medico e psicologo! Passano una decina di minuti e di servizi e mi ritrovo nello stesso tg un approfondimento sul Cammino di Santiago e le folle di pellegrini devoti in marcia.
Tutto trattato con l'equilibrio e il rispetto delle differenti vedute: imparziale e giornalisticamente perfetto.
Quest'anno invece sono stato a Valencia (ringrazio Ryanair per le gentili opportunità che regala visti i costi).
Ho trovato una città meno affascinante dal punto di vista artistico di Barcellona, un centro storico meno ricco ma non meno importante di tante città nostrane, ma sicuramente una città aperta alla sfida del turismo: trasporti pubblici eccezionali, metropolitana diffusa ed efficiente, una città pulita e in espansione con la stessa visione del futuro della più grande e rinomata Barcellona: il progetto della Città delle Arti e della Scienza è, si, un tributo all'architetto valenciano Calatrava ma anche e soprattutto un investimento sul futuro di questa città che anche grazie all'America's Cup ha scoperto una vocazione turistica.
A guardarla da vicino fa impressione la cura dell'aspetto urbanistico, l'ordine e la gestione degli spazi nei quartieri, i polmoni verdi disseminati per la città e la percezione che si ha di una città pulita e non congestionata dal traffico.
E' fuori di dubbio che la "metro" (o comunque il trasporto pubblico) sia il fattore chiave: "convincere" un cittadino ad andare a vivere in una zona periferica garantendogli la comoda raggiungibilità dei centri di interesse è certamente più facile.
Ciò dona dignità alle periferie e respiro all'intera città permettendo pianificazioni urbanistiche eccellenti e funzionali.
Anche qui, poi, ho toccato con mano l'anima "bigotta" della Spagna scoprendo che, una volta all'anno e proprio nei giorni del mio viaggetto, migliaia di fedeli si mettono in coda per baciare la mano della statua della Vergine (alcuni dormendo in piazza dalla sera prima per esser i primi, al mattino, di una coda chilometrica) perfettamente coniugata e rispettata da un governo laico e di sinistra marchiato Zapatero: e non pare vi siano strascichi, ingerenze esterne o particolari ed accentuate animosità nei confronti pubblici e televisi come da noi.
Sono rimasto anche qui positivamente impressionato dalla dialettica e dalla coesistenza di diverse sensibilità. Maturità.
E pensare che lo stereotipo nella mia mente della Spagna era un paese povero, schiavo del post franchismo, bigotto e arretrato rispetto alle locomotive d'Europa politicamente, culturalmente ed
economicamente: uno stereotipo distrutto dall'evidenza dei fatti.
L'unica considerazione che posso fare, ragionando per differenza, è che, probabilmente a causa di un minor tasso di corruzione, gli spagnoli sono stati in grado di sfruttare meglio il "volano euro" e i finanziamenti della fase "Obiettivo 1" di quanto abbiamo fatto noi italiani.
Il risultato, agli occhi di un comune mortale come me, è che la Spagna appare un paese in grado di affrontare la sfida della modernizzazione, che siano stati in grado di "svoltare", di migliorare e di garantire una visione di futuro per i propri figli nonostante le forti pressioni localiste, terroristiche e separatiste interne (tutt'altro che trascurabili e persino violente).
Tralascio volutamente gli altri aspetti tipici, sportivi, enogastronomici e di costume riscontrati...
Lo faccio per salvaguardare la mia salute.
Se mi impelagassi in racconti di tauromachie, di passioni calcisitche, di idiomi e inflessioni, di giudizi estetici e compagnia cantante rischierei un drastico aumento del tasso di "nostalgia" e violerei la terapia per guarire dalla mia ineluttabile malattia: l'esterofilia (so già che la mia "morte" sarà il viaggio in Scandinavia).
Questo blog meriterebbe un maggior spazio per ciascun viaggio fatto fin'ora: dovrei parlare di USA, Parigi, Londra, Praga, Svizzera, Caraibi, Irlanda, Croazia e via dicendo...ma mi manca il tempo...ma prima o poi...RIPARTIRO'!
mercoledì 12 maggio 2010
mercoledì 5 maggio 2010
Orgoglio aretamano!
I servizi funzionano a meraviglia e noi cittadini viviamo felici.
Io, aretamano doc, mi alzo ogni mattina risvegliato dal cinguettio degli uccellini che stazionano sugli alberi vicini alla mia casa. Dopo una abbondante colazione accompagno mia figlia dinanzi al portone dove l'autobus dell'asilo nido comunale passa a prenderla puntualmente.
Vado anche io a lavorare in autobus, rigorosamente elettrici, ne passa uno ogni 20 minuti e la fermata è a 200 metri da casa mia.
Arrivo alla fermata e il display mi indica tra quanto tempo passerà il prossimo autobus.
Il traffico è così scorrevole che arrivo a lavorare in meno di un quarto d'ora.
Per pausa pranzo spesso, soprattutto nelle belle giornate, opto per un panino mangiato al parco, nei pressi del posto dove lavoro.
Mi godo il profumo dei fiori e del prato mentre il sole mi accarezza il viso.
Torno a lavoro felice.
Quando la mia giornata di lavoro termina torno a casa e decido di portare mia figlia a passeggio in centro o in un parco tematico per bimbi poco distante da esso.
Ci vado in bici o in autobus, il Comune ha istituito un servizio di bike sharing a cui posso accedere con la stessa tessera con la quale mi pago il biglietto sull'autobus.
La sera ad Aretam c'è sempre qualcosa di interessante da fare: concerti, teatro, cinema, conferenze, sport, incontri di quartiere.
Non ci si annoia affatto...guardo la tv pochissimi minuti al giorno, non ne ho tempo.
Vivo in una casa edificata sfruttando lo strumento dell'edilizia comunale: 75 mq di casa costruita rispettando l'ambiente, energeticamente efficiente, dotata di pannelli solari che mi permettono di risparmiare sulle bollette energetiche (già basse visto che il Comune ha investito molto e produce esso stesso energia da fonti rinnovabili). Mi è costata solo 100.000 euro. Solo si fa per dire, ho dovuto comunque chiedere un prestito, ma per fortuna ho ottenuto un mutuo a tasso agevolato grazie alla convenzione che il Comune ha stipulato con una banca locale per le famiglie numerose e meno abbienti come la mia.
Quando ho perso il lavoro poi (lavoravo in un salottificio) ho trovato subito supporto nelle istituzioni: mi hanno sospeso e dilazionato il pagamento del mutuo e delle imposte comunali, ho usufruito di un corso di formazione per il reinserimento al lavoro e grazie ad una legge di finanziamento mirato ho potuto reinserirmi nel mondo del lavoro con una mia attività autonoma nel campo turistico (ma avrei anche potuto fare altro).
Il Comune è davvero una casa di vetro: posso accedere a tutte le carte, le delibere, vedere i consigli comunali semplicemente da internet o recandomi presso la sede dell'associazione del mio quartiere. Quando si tratta di decidere sulle priorità nel ripartire i fondi a disposizione il Comune convoca delle assemblee aperte in cui ciascuno di noi liberi cittadini può partecipare ed essere propositivo.
Posso svolgere tutte le attività burocratiche comodamente da casa o dal lavoro grazie ai servizi digitali e sicuri messi a disposizione dalla pubblica amministrazione.
Aretam è una città moderna e molto vitale: grazie al turismo è una città aperta agli scambi culturali e gli aretamani sono molto accoglienti e ospitali. Il fenomeno dell'immigrazione è vissuto come una risorsa, un'opportunità e non una minaccia. Il lavoro non manca per nessuno, l'agricoltura e il turismo assorbono gran parte della forza lavoro.
Mia sorella, 24enne, ha studiato e si è laureata presso l'accademia delle belle arti di Aretam, ora è ricercatrice nel campo della conservazione e del recupero delle opere d'arte e contribuisce, con la sua ricerca, a creare lavoro e conservare l'enorme patrimonio artistico culturale di cui la mia città dispone. Non ha dovuto andar via nè per studiare nè per lavorare.
Aretam è una città fantastica, è diventata in pochi anni punto di riferimento per tutta la regione e le regioni vicine.
Peccato esista solo nei miei sogni...purtroppo io non vivo ad Aretam (se non di notte, mentre la sogno, dormendo beato nel mio letto).
Vivo a Matera e tutte le mattine che mi sveglio dopo aver fatto lo stesso sogno ricorrente il sorriso mi si spegne sulle labbra.
Anzi, per esser più precisi, più che spegnersi mi si trasforma in un ghigno di tenacia, perseveranza e di speranza: tutte le mattine mi guardo allo specchio e mi dico che il sogno è realizzabile, che Matera può cambiare e mi riprometto di mettercela tutta affinchè cambi!
Nulla di quanto succede ad Aretam è impossibile, nulla è frutto di una folle visione o di allucinazione: son tutte cose fattibili e proposte concrete e credibili.
E se ci crediamo in tanti, superando divisioni e personalismi, combattendo affarismo e clientelismo e operiamo con lo stesso obiettivo in testa (l'interesse collettivo), un tassello alla volta Matera cambierà.
A partire da oggi: MATERA CAMBIA!
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. (Paulo Coelho)
venerdì 30 aprile 2010
Il numero 1 - Due anni dopo
Esattamente due anni fa pubblicavo il post numero uno di questo mio diario personale digitale.
Ne è passato di tempo...ne son cambiate di cose (?)
Il post n.1 non può che essere dedicato al mio libro preferito, il libro chiave della mia gioventù.
“Sostiene Pereira” è la storia di un personaggio in cerca di autore, un personaggio che di punto in bianco scopre il piacere di battersi per un ideale, sia pur in tarda età
La tarda età deve ancora venire, ma il monito suggeritomi da Tabucchi è esplicito, bisonga aver coraggio e battersi per quello in cui si crede, e per me è diventato un mantra.
E che il titolo del mio blog mi serva da sprone: per trovare il coraggio, ogni giorno, di raccontare e denunciare le ingiustizie intorno a me, di combattere l’indifferenza e di onorare la mia libera coscienza
martedì 27 aprile 2010
Il mensile MATERA CAMBIA!
Purtroppo, come ampiamente detto, non siamo riusciti a portare un rappresentante del nostro movimento politico in consiglio comunale.
Questo, però, non significa che smettiamo di far politica.
L'abbiamo detto in campagna elettorale: c'eravamo ieri (Rinascita Civile), ci siamo oggi (Matera Cambia!) e ci saremo domani (Circolo Gino Giugni).E' il "domani" è arrivato.
Il Circolo Gino Giugni si sta strutturando coagulando vecchi e nuovi per camminare ed operare insieme, con spirito di gruppo e partecipazione democratica.
Per tenere viva l'attenzione abbiamo deciso di produrre un giornale mensile (per ora, poi si vedrà) che traduca in articoli, inchieste, proposte la nostra azione politica. Un giornalino libero, autofinanziato, scritto senza velleità giornalistiche professioniste ma con tutta la passione che contraddistingue la nostra attività. La testata, ovviamente, si chiama MATERA CAMBIA!.
Il 25 Aprile, in Piazza S.Francesco, abbiamo distribuito la copia pilota, la n.0, che rappresenta un manifesto d'intenti e una presentazione del movimento. Il giornale sarà disponibile presso gli esercizi commerciali e nei punti di interesse.
Poichè mi onoro di scrivere articoli per questo mensile, per non mortificare e far ingelosire i lettori del mio blog personale (ma quando mai!) lascerò traccia dei miei articoli anche in questo spazio virtuale.
Il mensile del Circolo Giugni è ovviamente scaricabile (in pdf) anche qui, sul sito del Circolo.
Stay tuned.
sabato 24 aprile 2010
Buon compleanno Hubble
Volevo studiar le stelle, ero affascinato dal mistero dell'infinitamente lontano.
Oggi è un rifugio...mi ritrovo a spulciar le stelle e a perdermi nell'immensità dell'universo ogni qualvolta mi dispero per la piccolezza del genere umano.
Buon compleanno Hubble!
giovedì 22 aprile 2010
Il marchese del Grillo
Ho sempre pensato (e scritto) che fossero i metodi più che i contenuti a dividerci.
Mettendo in discussione me stesso ho provato a cambiare atteggiamento, a rimuovere pregiudizi e a tentar di condividere battaglie ed esperienze. Esercizio vano a quanto pare.
E già perchè se le risposte sono queste posso solo constatare che c'è chi si adopera per costruire un muro.
Quale beneficio ne possa trarre lo sa solo il marchese.
Resto sempre più convinto che l'incomunicabilità sia il più grande difetto della nostra frammentata società civile. E i partiti non fanno che approfittare di questo vizio.
Per la serie...
E va bene...sopravviverò!
In fondo quando mi metto in discussione non è poi così scontato che alla fine io mi dia torto...
sabato 17 aprile 2010
Amico mio...torna all'inizio
Artista: Coldplay
Titolo: The Scientist
Titolo Tradotto: Lo Scienziato
Sono venuto per incontrarti, dirti che mi dispiace
Non sai quanto sei bella.
Dovevo trovarti per dirti quanto ho bisogno di te
Dirti che ti ho trascurata
Dimmi i tuoi segreti e fammi le tue domande
Ricominciamo tutto da capo.
Correndo in cerchio, si vedono le code
le teste sono in un silenzio a parte
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E' così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura
Portami indietro all'inizio
Stavo solo calcolando cifre e numeri
mettendo i tuoi problemi da parte
Problemi di scienza; scienza e progresso
Non parlano forte come il mio cuore
dimmi che mi ami, torna e assillami
E corro verso l'inizio
Correndo in cerchio, rincorrendo le nostre code
Tornando indietro a quello che siamo
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E' così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura
Sto tornando all’inizio
martedì 13 aprile 2010
E' finita la barcolana!
La regata è terminata: abbiamo un sindaco ed una maggioranza.
Per il bene della città mi auguro bastino per creare futuro e opportunità.
Ma resto scettico perchè le azioni camminano sulle gambe degli uomini...e conosco gli uomini.
Il tempo dirà se questa maggioranza ha davvero forza e un'idea di Matera per Matera.
Il programma è quanto meno fumoso, filosofico, tutt'altro che pragmatico e fattibile.
Ma non fasciamoci la testa prima di rompercela e valutiamo "day by day".Fermandomi all'oggi però non posso non segnalare come l'epilogo della competizione abbia acuito ed evidenziato ancora una volta tutti i limiti della democrazia e della politica nella nostra città.
L'esito del primo turno è già un indicatore preciso e lo specchio di una società materana frammentata (come dimostrano le 20 liste) e "a suo modo interessata" ai candidati più che informata sugli stessi (e sulle rispettive correnti).
Il meccanismo della moltiplicazione delle liste e dei candidati ha consentito il "controllo" capillare del voto, ha favorito il voto tribale e ridotto al minimo il voto "ideologico" (sia esso espressione di un'appartenenza partitica o anti partitica).
Il risultato?
PDL ai minimi storici frutto di una coalizione inefficace, monolista e priva di qualsiasi spunto innovativo (Acito volto nuovo?). Per la serie minestra o finestra?
Persino il conservatore ha scelto la finestra...pensa te...
Il centro sinistra? Mai avrei pensato si potesse dar luogo ad una coalizione (coesa ?) che va da Sinistra Unita (Rifondazione Comunista e altri sinistri partiti) sino all'UDC passando per la lista Stella, Socialisti e Popolari irrudicibili e nostalgici di scudi crociati vari...tutti insieme appassionatamente strettamente legati da una costante: lo sfruttamento estremo del voto clientelare.
Esempi?Partito Democratico(?):
Antezza e i suoi boys (and girls) con generazioni e famiglie di Vigili del Fuoco ossequiose ai loro piedi (c'è sempre un concorso dietro l'angolo...gira e rigira c'è sempre un angolo e un concorso).
Trombetta e l'Ageforma, Cotugno e la CGIL e così via...cantando e suonando in ogni piazza.
Per non parlare poi della lotta interna tra correnti (ma portatrici di quale idea poi non si sa) che ha partorito il voto disgiunto e il conseguente gap tra voti di lista al PD e voti ad Adduce sindaco: un comportamento indegno e insulso per un partito che aspira ad essere la guida riformista del Paese, non solo di Matera città.
Poi gli altri: Morea (Popolari Uniti) e i suoi corsi per O.S. e O.S.A. (stessa tecnica ma in settori diversi). Lamacchia e i socialisti al traino di Loguercio.
Mastrosimone e company alla conquista del partito della legalità (forse un tempo...forse!) candidando esponenti di spicco(rigorosamente eletti, Sardone e Massenzio) di un ente (ATER) sotto inchiesta e nell'occhio del ciclone per aver affidato 1,4Milioni di Euro (di soldi pubblici, of course) in consulenze esterne senza nemmeno averne dato pubblica notizia come impone la legge essendo l'ente pubblico. Doveva raggiungere il 17% (gliel'ho sentito dire con le mie orecchie) sommando il suo contributo personale (la rosetta) all'8% di IDV: mi fa piacere notare che non è andata oltre i suoi voti dell'udeur...giustamente non si può mica tramutare l'acqua in vino...quelli erano e quelli son rimasti.
Tosto e le sue civiche? Tanto populismo, dell'entusiasmo giovanile sia pur al servizio dei soliti "volponi", grande marketing politico per pubblicizzare un'idea di città (giusta o sbagliata che sia), cantieri a iosa e tanto campanilismo...un modo di costruire liste e consenso tutt'altro che trasparente e democratico: vogliamo parlare delle regalie in natura ai potenziali votanti e agli esercizi commerciali? dei sondaggi d'opinione per "orientare" il programma? dei fenomeni di ricatto occupazionale nei confronti di parte dell'elettorato passivo? delle orde di ragazzi ai semafori e dinanzi alle scuole con magliette e cappellini?
Sulle altre esperienze civiche mi sono già espresso (ma forse ci tornerò a mente fredda in futuro)
Queste premesse mi servono per esprimere una mia opinione sull'esito del ballottaggio:
alla luce di tutto questo il materano al secondo turno che fa?
cosa fa dopo aver assolto, eventualmente, al suo dovere familista e/o clientelare?
cosa fa una volta slegato dall'oppressione di garantire il proprio secchiello d'acqua al mulino cui si è "votato" (sia esso il cugino, il datore di lavoro, il predicatore nel deserto o lo spacciatore di promesse)?
4 materani su 5 hanno votato al primo turno (2 per Adduce, 1 per Tosto e 1 diviso tra le altre esperienze)
dei 4 materani che hanno votato al primo turno
1 rimane a casa e se ne infischia di tutto (liste civiche e PDL...secondo me)
1 conferma la fiducia ad Adduce
1 conferma la fiducia a Tosto
e l'altro?
l'altro si divide in due...si divide in due "mezzi materani":
una metà abbandona Adduce e le sue liste e sogna un'alternativa, e immagina un'amministrazione che guidata dal condottiero biancoazzurro vinca la sfida dell'immagine e della competitività su scala aziendale
l'altra metà conferma la sua scelta e rimane nell'alveo della "governabilità" e della "già maggioranza"
pur dovendo ammettere che il lavoro svolto da Tosto ha prodotto un risultato inaspettato (è arrivato ad un'incollatura dall'essere eletto, è vero, ma non sono certo io un sostenitore del machiavellistico "il fine giustifica il mezzo") non posso che stigmatizzare il comportamento illogico e privo di qualsiasi senso civico di quei "mezzi materani" che hanno così determinato un risultato talmente risicato da generare confusione e zuffe verbali (e non) in piazza e sul web!
E per fortuna e per certi versi si è persino evitato il peggio ovvero eleggere Tosto sindaco e veder nascere un governo "istituzionale" tra Tosto e pezzi di centro sinistra...un'ipotesi tutt'altro che peregrina, se ci riflette sui numeri e sui nomi degli eletti tra gli schieramenti.
Sia chiaro, fosse successo a parti invertite avrei inveito ugualmente, perchè tutto c'è dietro questa esperienza elettorale fuorchè logica e coerenza.
Io mi stupisco ancora, ingenuo come sono e mi ritrovo a chiedermi:
come si fa a cambiare idea così repentinamente?
come si fa a esercitare il diritto di voto alla stregua del grattata sul "gratta e vinci"?
Mio caro "mezzo materano":
volevi Tosto? Perchè non lo hai votato al primo turno?
non volevi Tosto ma volevi bocciare il centro sinistra e il suo modello di gestione del potere? Perchè non hai dato fiducia alle alternative (compresa Matera Cambia!) anzichè ascotare il capobastone?
In questo, per me, c'è tutto il limite di un popolo che non conosce il "senso civico" e che non ha il coraggio di alzare la testa per dire ai quattro venti quello che pensa: preferisce abbassarla e sbuffare, brontolare finendo per sussurrare la risposta che crede gli faccia più comodo all'occassione (sempre che la risposta stessa non gli sia stata bisbigliata nelle orecchie assumendo i contorni della minaccia).
C'è tutto un limite (ed è praticamente tutto interno al centro sinistra interno) di una commistione affari politica che condiziona i comportamenti e le scelte a tutti i livelli.
Tutto questo getta un'ombra su qualsivoglia ipotesi di rinascita per la nostra città, la strada da percorrere per ridare dignità all'esercizio del voto passa attraverso la rilettura della storia, dei sacrifici fatti dai nostri nonni per garantirci la libera espressione della nostra volontà politica: se dimentichiamo o sconfessiamo chi ha combattuto per un'ideale non avremo la forza di lottare nemmeno quando e se ci mancherà il pane da mangiare.
C'è da investire sulle libere coscienze per sovvertire un sistema che ci sta condannando al ruolo di feudo più che elevarci a libero comune.
Sullo stemma della nostra città vi è un motto: Bos lassus firmius figit pedem
che si può tradurre con: il bue stanco affonda la zampa più fermamente; tale motto, che indica come un popolo pacifico ma stanco dei soprusi può ribellarsi al giogo rappresenta la morale dell'episodio che vide il popolo materano ribellarsi ed assassinare il conte Giovan Carlo Tramontano. (Fonte Wikipedia)
Io, invece, lo interpreto così:
il bue svogliato affonda la propria zampa nel terreno fangoso perchè non ha più voglia di andare avanti, vuole solo fermarsi, ostinarsi e perseverare nel suo stato...e se un cambiamento può venire dipenderà solo dal contadino, mai dal bue stesso.
Se esiste ci lavorerò alacremente...altrimenti sarà Norvegia
ps: non riesco ancora a capacitarmi su come un'azienda seria come Datacontact abbia potuto "cannare" la rilevazione puntuale degli scrutini in tempo reale: da quanto ne so io c'era almeno un rappresentante di lista per seggio e un elemento di raccordo per ogni plesso che raccoglieva i parziali puntualmente e li girava al centro di raccolta. Come si possa sbagliare di 600 voti con un sistema così capillare è un mistero ma sia chiaro che con la statistica e le forbici di errore questo non c'entra assolutamente nulla: più semplicemente qualcuno ha sbagliato a riportare i dati.
E' davvero possibile si sia trattato di mero errore di digitazione? Non è, invece, un pò strano che un'azienda così importante abbia potuto commettere errori osì apparentemente futili?