sabato 7 giugno 2008

Indefesso genuflesso sottomesso


Che ne sarà della laicità dello stato?
Mai nella nostra storia repubblicana si era assistito ad uno spettacolo così desolante, un atto di sottomissione e una dichiarazione di subalternità così esplicita.
Le parole pronunciate dicono tutto. Come faccia quell'uomo, in barba alla propria storia personale, in barba al ruolo istituzionale che ricopre, in barba alla Carta Costituzionale alla quale ha giurato fedeltà a pronunciarle è davvero un mistero.

"Non abbiamo più bisogno di legittimazioni. Sanno cosa possiamo dare. Siamo come la vecchia Dc, che non doveva spiegare da che parte stava". Così parlo Berlusconi!

Che ne sarà della legge 194?
Cosa dobbiamo aspettarci ancora in materia di fecondazione assistita?
Quanto ci costerà sostenere la scuola cattolica?
E tutto questo per cosa? Per un assurdo primato nella corsa a chi riuscirà a meglio accaparrarsi i voti di quei cattolici disposti ad assecondare le indicazioni provenienti dal pulpito al momento opportuno.
Che misera fine e che figura meschina ci fa la politica, sempre più scritta con la p minuscola.
Che pover uomo, quell'uomo, che crede di usare non accorgendosi di essere usato.
Si sente un profumo di incenso? Si intravede un aspersorio brandito da un uomo con la mitra? Inginocchiatevi, portare rispetto, segnatevi il capo e il petto col gesto della croce, siete a Montecitorio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

parole? non ce ne sono ormai...