venerdì 6 febbraio 2009

Una favola da non perdere Parte 2

Un paio di aggiornamenti sulla questione "Scuola Superiore del restauro a Matera"

- Rinascita Civile (associazione a cui appartengo), Città Plurale e SassiKult hanno pubblicamente espresso il rammarico e la preoccupazione per i risvolti che la questione sta assumendo con un comunicato stampa


- Siamo stati invitati ad esporre i contenuti dall'emittente locale TRM, e durante la trasmissione "Cucù" abbiamo espresso le nostre idee (qui i due servizi trasmessi dall'emittente in occasione della presentazione di ottobre 2008 e sullo stato attuale dei locali da destinare alla sede)

- Durante la trasmissione è intervenuto telefonicamente il presidente della Provincia di Matera, Nigro, che ha in primis declinato qualsiasi responsabilità (e te pareva), ha poi sottolineato che lunedì prossimo si svolgerà un importante incontro presso la Regione Basilicata proprio su questo tema (pensa te che coincidenza) e affermato, infine,che nella convenzione stipulata non vi è alcun vincolo temporale relativamente agli adempimenti da compiere (ma allora non si capirebbe perchè sarebbe stata indicata una data di consegna dei locali per il 9 Marzo 2009 proprio nella convenzione stessa)

La situazione è questa, aspettiamo fiduciosi la riunione di lunedì al termine della quale il presidente della Provincia si è impegnato a fornire i dettagli e le evoluzioni della vicenda alla stampa. Già questo è un risultato visto che ad oggi NULLA è trapelato dalle stanze dei bottoni, il nulla!

Le considerazioni sulla carenza di "partecipazione democratica" in questa come in altre occasioni, sulla mancanza di trasparenza da parte dei vari palazzi di Governo, sul ruolo della "politica", citata a mò di parafulmine dallo stesso Nigro durante l'intervento telefonico, lascino il passo, per ora, all'attesa per l'esito di questa riunione, speriamo davvero risolutiva.

La speranza è l'ultima a morire!
Per le polemiche speriamo non ci sia tempo e spazio, vorrebbe dire che tutto è andato per il meglio.


Il testo del comunicato stampa:
Scuola Superiore del restauro a Matera : un’occasione da non perdere



Come molti sanno Matera è stata candidata per ospitare una sede distaccata dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ex Istituto Centrale per il Restauro) un’Istituzione pubblica, un organo tecnico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali specializzato nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio culturale. L’Istituto è stato fondato nel 1939, su progetto di Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi per rispondere all’esigenza di impostare l’attività di restauro su basi scientifiche e di unificare le metodologie di intervento sulle opere d’arte e i reperti archeologici.

Oggi ci sono in Italia solo tre “ poli di eccellenza per il restauro” :l’ISCR di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e la Venaria Reale di Torino ; tre centri di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale per la formazione professionale della figura di “Restauratore”. Lo Stato Italiano riconosce la qualifica di Restauratore ai soli diplomati uscenti da una di queste scuole-laboratorio e tale titolo è equipollente alla Laurea Magistrale. Scuole che emettono periodicamente bandi pubblici per l’ammissione di pochi allievi, bandi che vedono la partecipazione, ogni volta, di oltre un migliaio di candidature.

Matera può diventare il 4° polo italiano di eccellenza nel campo del restauro.

A proporre la città di Matera quale sede della Scuola dello ISCR è la Fondazione Zetema con un progetto che nasce dagli anni ’80, subito dopo il terribile terremoto che danneggia molti degli edifici costituenti i Sassi e mette a rischio di degrado le abbondanti opere d’arte presenti negli antichi rioni.
Dopo un lavoro lento e graduale d’intermediazione e progettazione, nel 2006 il Ministero decide di istituire i “Poli Nazionali del Restauro” ; Matera viene candidata e poi scelta.

La Regione Basilicata mette a disposizione i fondi per il recupero e la riqualificazione della sede individuata in zona Paip vicino all’attuale Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici, un edificio abbandonato da offrire all’ente Provincia di Matera che propone e ottiene la conduzione e gestione di tutto il progetto e della sede didattica che però va recuperata e adeguata, in cambio la Provincia riceve ovviamente tutte le risorse finanziarie necessarie.

Il 04/09/2007 si stipula il protocollo d'intesa tra Fondazione Zetema, Ministero dei Beni Culturali, ISCR, Regione Basilicata, Provincia di Matera e Comune di Matera, che prevede la costituzione del 4° “Polo Nazionale del Restauro” a Matera. Dopo il benestare del Ministero dei Beni Culturali e della Direzione ISCR da questo momento il lavoro passa ai soggetti locali interessati ed inizia un calvario burocratico amministrativo condito di liti e controversie, una situazione paradossale, che vede come nemici della Città proprio le forze istituzionali più vicine ad essa.

Il 16/11/2007 le sei istituzioni partner si riuniscono nuovamente per redigere e stipulare la convenzione, dopo di che la stessa passa agli enti interessati per l'approvazione. La convenzione viene così approvata da tutti in tempi brevissimi tranne che dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione.
Occorrono solo le firme, ma la Fondazione Zetema è costretta ad una dura pressione a livello locale per sollecitare una collaborazione rapida e sinergica da parte delle Istituzioni locali, il rischio è la caduta di Governo e il conseguente annullamento di tutto il progetto.
Finalmente si arriva ad avere tutte le firme in data 11/3/2008.

Dopo pochi giorni il 20/3/2008 l’allora Ministro Rutelli, a pochi giorni dalla conclusione del suo mandato, firma il decreto per l'istituzione della sede distaccata a Matera ISCR.
La convenzione recita all'art. 7 che i locali sede delle attività formative devono essere consegnati entro un anno, quindi entro il 9/3/2009, riqualificati e agibili pena la decadenza de progetto.
Ma ad oggi la Provincia di Matera, responsabile operativa di questa fase, non solo non ha ultimato l’adeguamento strutturale dei locali ma non ha nemmeno cominciato i lavori (sic!).

Mancando questo presupposto non si sono posti in essere nemmeno i bandi per la selezione dei formatori e degli allievi.
Un incresciosa situazione di lassismo burocratico, una superficialità e inadeguatezza professionale, hanno impedito di procedere alla fase forse più semplice di un progetto così ambizioso che già vede la collaborazione attiva del Ministero e dell’ISCR di Roma, la copertura finanziaria della Regione Basilicata per la fase di start-up e la gestione scolastica ordinaria.

La stessa Direttrice ISCR, la dr.ssa Bon Valsassina, è venuta a Matera in più occasioni per sollecitare i lavori e mettere a disposizione della Provincia tutto il Know How dell’ISCR e la consulenza architettonica didattica per la ristrutturazione dei locali, che invece rimangono abbandonati e privi di alcun intervento.

Il 04/10/2008 finalmente si celebra a Matera la presentazione ufficiale del progetto e la provincia annuncia l’avvio dei lavori per l’11 settembre.

Ed invece ad oggi ancora la Provincia non ha fatto niente!

Se non si procede nel più breve tempo possibile all’adeguamento strutturale dei locali, entro i tempi prefissati, la città di Matera potrebbe perdere, questa volta in modo irreversibile, un’opportunità davvero unica. Creare un polo di formazione di questo livello conferirebbe alla città un ruolo di primo piano nel settore della Conservazione e Restauro a livello nazionale e internazionale, come già avviene nelle città in cui esistono le sedi statali distaccate, divenute un crocevia di idee, dibattiti e progetti per la conservazione e la tutela. A rischio è anche un’opportunità di sviluppo sostenibile e culturale per la città, dato che Matera si presta in modo “naturale” ad essere una sede per una scuola di restauro di eccellenza, considerando la propria conformazione di “paesaggio culturale”, il processo di ricostruzione dopo il terremoto dell’80 e quello ancora in atto per il restauro di tutti i Sassi.


Ancora una volta la Città di Matera rischia di perdere un’occasione “ unica” di sviluppo culturale ed economico per la miopia ed il lassismo di alcuni politici, amministratori e funzionari locali che di tutto sembrano preoccuparsi fuorché dell’interesse vero della Città.

Il Presidente della Giunta Regionale ha sostenuto con forza, politicamente e finanziariamente, il progetto ma l’Assessore Regionale alla Cultura perché non è intervenuto?



Ed il Sindaco di Matera, la persona dalla quale ci aspettiamo più direttamente la valorizzazione di Matera, la persona che ha avocato a sé le funzioni di Assessore alla Cultura e che per ruolo istituzionale fa parte del Consiglio di Amministrazione e del comitato esecutivo di Zetema quali azioni ha messo in campo per difendere il progetto?

Ed il Presidente della Giunta Provinciale, l’Assessore alla Cultura della provincia perché non sono intervenuti?

E come giudicare lo staff tecnico della Provincia che prima annuncia l’inizio dei lavori per l’11 /09/08 ed ora, conti alla mano, dice di avere bisogno di oltre un anno per avviare il cantiere?

Sottolineiamo, che solo da pochi giorni e casualmente, siamo venuti a conoscenza di questo problema e con profondo rammarico ci chiediamo perché la Fondazione Zetema non abbia informato e coinvolto la Città sulle difficoltà che il progetto da mesi stava incontrando.



Le Associazioni Città Plurale, Rinascita Civile e Sassikult, insieme a tanti altri cittadini, preso atto della incresciosa ed assurda vicenda, chiedono al Presidente della Giunta Regionale, a tutti i sottoscrittori della Convenzione ed a tutti i politici lucani di risolvere positivamente la vicenda e di informare puntualmente la Città sulle azioni che verranno intraprese.


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