mercoledì 7 ottobre 2009

Buccico al capolinea

Il Sindaco di Matera, l'avv. Buccico, si è dimesso.
Io mi compiaccio per questo gesto di coerenza da parte dell'ormai ex Sindaco e leggo le sue dimissioni come un gesto di onestà intellettuale.
La coerenza è nell'aver riconosciuto che di politca e di programmi non vi è più traccia (se mai ce n'è stata) ed è giusto che il carrozzone si fermi.

Il gesto però non lo esime dalla critica per un progetto politico (nato monco e morto incompiuto) che pure ha sbandierato ai quattro venti (deridendo, per altro, gli avversari politici e le minoranze).

Buccico paga il prezzo di una maggioranza nata sulla carta in seguito a compromessi che di politico avevano ben poco.
La triplice alleanza, il patto per Matera nascondevano tornaconti e spartizioni che un uomo esperto e colto come il sig. Buccico non poteva far finta di non aver letto.

A mio avviso non sono stati anni di buon governo.

Mi fa sorridere leggere attestazioni di merito (e di rimpianto) nei riguardi di un'amministrazione che ha:

a) provveduto ad aumentare le tasse (contravvenendo tra l'altro alle linee programmatiche del partito nazionale a cui dice di far riferimento)

b) posto in essere "privatizzazioni" di servizi pubblici (senza alcun motivo d'urgenza o impellenza economica) anche attraverso l'abuso di un "falso" project financing (la questione cimiteriale docet, ma anche la questione "parcheggi" è emblematica)

c) aprire i Sassi al traffico rendendoli il primo parcheggio a cielo aperto annoverabile tra i Patrimoni dell'Unesco

d) programmare la costruzione di inceneritori per venire incontro a lobby e potentati amici (il convengo organizzato dal Lions Club è storia ormai) quale soluzione miope e scarsamente lungimirante al problema dello smaltimento dei rifiuti

e) modificare i regolamenti per l'assegnazione dei locali nei Sassi in modo da procedere a concessioni ad personam

f) limitare e via via eliminare le voci di dissenso interne alla propria maggioranza denigrando ed intimidendo

g) nominare assessori personaggi alquanto pittoreschi di cui è più facile ricordare le gaffes piuttosto che la competenza e le iniziative concrete

h) operare un repulisti sommario e su base ideologica per sostituire, e non eliminare, posizioni di privilegio precedentemente acquisite (che non giustifico, sia chiaro); come a dire: lo "spoil system" non ha colore politico

Poi lo so anche io, da comune cittadino, che se gli è mancato il terreno sotto i piedi è perchè, magari, non ha assecondato le richieste di questo o di quel costruttore (il cui "braccio armato" è politico) per il maledetto piano urbanistico e il mattone (unica fonte di reddito per gli speculatori locali). E questa potrebbe essere persino una nota a suo favore.

Ma poteva non saperlo il giorno della stipula del "patto per la città"?

Su andiamo non scherziamo.

Un uomo della sua "statura morale" (tralasciando per puro garantismo i processi penali in cui è implicato) porta comunque con se il peso e la responsabilità per una gestione effettiva del potere in contrasto con gli intenti manifestati a più riprese dai palchi, dai comunicati stampa e in ogni occasione in cui abbia potuto parlare alla città, sia pur sempre in maniera forbita e dotta.

La cultura non è condizione necessaria e sufficiente per governare una città.
L'onestà e il rispetto della legalità, si.

Un saluto (non romano, anche se so che lo apprezzerebbe sicuramente) al sindaco uscente, non mi mancherà nè lo rimpiangerò...

...anche se sospetto che chi lo sostituirà non sarà affatto da meno (ma chi vivrà vedrà)

La mia sensazione è che bisogna scardinare un sistema corrotto e colluso che gestisce la politica "per" gli affari.
E nulla ha potuto, inquesto senso, un Sindaco ritenuto carismatico e capace dai più, pur avendo manifestato di volerlo fare.
Vorrà dire che lo sforzo dovrà venire da altre componenti:
prime fra tutte LA TRASPARENZA E LA PARTECIPAZIONE COLLETTIVA.

Matera non ha bisogno di un Sindaco o un traghettatore d'anime illuminato quanto si voglia.

Ha solo bisogno che le persone oneste si facciano carico di un progetto di rivoluzione culturale, a prescindere dall'appartenenza a questo o a quello schieramento politico.

Riappropriamoci della politica e ridiamole dignità attraverso l'etica e la legalità.

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