martedì 28 ottobre 2008

Il Paese del Bengodi

Leggendo di questi articoli mi viene sempre da vomitare.
Non uso mezzi termini e non trovo proprio le parole per descrivere la mia indignazione.
Qualcun altro l'ha fatto forse meglio di me, io non avrei usato le stesse metafore, non avrei disegnato gli stessi quadretti agghiaccianti e violeni, ma condivido il senso forte di sdegno e rabbia alla base dell'articolo.
E' una vergogna, stiamo scavando sempre più alla ricerca di cosa e come tagliare, ci stiamo per tagliare e tassare persino l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo (sempre se certi di poter sottrarre il dovuto alla fonte, cari miei lavoratori dipendenti). La scuola? Tagli. La Pubblica Amministrazione? Tagli. La Sanità? Tagli. La Magistratura e la macchina della Giustizia? Tagli! La capigliatura di Berlusconi? Tagli...ma questa è un'altra faccenda, di ricrescita, di miracolo italiano tricologico.
E il tutto perchè? Perchè non siamo in grado di utilizzare la tecnologia, perchè non vogliamo inasprire le pene, perchè non riusciamo a creare un modello che permetta di premiare la legalità e il rispetto delle regole. Etica e senso civico...queste sconosciute.

Andiamo avanti così, in questo paese sopravvive chi si "aggiusta" a modo suo.

I luoghi comuni si sprecano: lo Stato ci soffoca, la pressione fiscale è a livelli inauditi, non si arriva più alla fine del mese.
Lamentiamoci, è fisiologico, ma lamentarsi è anche IPOCRITA, fortemente IPOCRITA!

Fanculo evasore, in fin dei conti meriteresti le pene auspicate dall'amico su MC.

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