lunedì 26 maggio 2008

Mi togli le parole di Bocca


Se dici che sei antifascista ti ridono in faccia

«Roba da pazzi. Il sindaco Alemanno vuole dedicare una strada ad Almirante, uno che fucilava i partigiani. Anzi no, mi sbaglio: non sono matti. È una provocazione, la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole». Giorgio Bocca, partigiano e giornalista, è uno dei pochi intellettuali in giro che si oppone alla revisione fai-da-te della storia e che, nonostante l’aria che tira, ha ancora il coraggio di difendere la Resistenza, la Costituzione repubblicana basata sull’antifascismo. Purtroppo non si fa illusioni, «l’Italia e gli italiani sono così...».

Bocca, ci tocca vedere pure questa: una strada intitolata ad Almirante.

«Non c’è niente di strano. I fascisti sono al governo, hanno vinto e vogliono far vedere quello che sanno fare. L’altra sera, dopo il consiglio dei ministri a Napoli, ho letto che Berlusconi è andato a far festa con Gasparri. Capito? I fascisti si sono riciclati, adesso fanno i ministri, hanno il potere, sono tornati in forze e, come hanno detto, non si sentono più figli di un dio minore».

Ma Almirante...

«Almirante è sempre stato un fascista: un difensore della razza, un repubblichino di Salò che partecipava ai rastrellamenti di partigiani in val Sesia. Adesso lo celebrano, andiamo bene... Siamo a un’altra svolta. L’Italia è sempre la stessa: trionfano il conformismo e il trasformismo. Oggi c’è un altro cambio di stagione».

È la fine di una storia?

«Lo ha detto Fini, diventato presidente della Camera: “Con me finisce il dopoguerra”. Voleva dire che finisce anche l’antifascismo. E quindi possono dedicare le strade a chi vogliono»

Possibile che una notizia del genere non desti qualche reazione, magari una protesta della sinistra...

«La sinistra? Perchè, c’è ancora la sinistra? Ho l’impressione che pur di campare la sinistra, o quel che rimane, sia disposta a tutto. Bisogna mangiare nella greppia del potere per tirare avanti».

E l’antifascismo della Costituzione?

«Se oggi dici che sei antifascista rischi di trovare qualcuno che ti ride in faccia, i valori sono andati a farsi benedire. Ma con chi te la prendi? I fascisti sono diventati tutti filoisraeliani, parlano pure del 25 aprile come se fosse la loro festa. E tutto fila liscio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Allora ci sta anche la strada per un fucilatore di partigiani».

Deluso?

«Molto di più. Sono appiattito, sotterrato, sono quasi morto. Dal punto di vista politico uno con la mia storia è finito. Non mi riconosco in questo paese, nei “valori” che esprime questa classe dirigente. La mia storia è scomparsa. Io sono uno di quelli che si è battuto per il ritorno dell’Italia alla democrazia, per la sconfitta della dittatura fascista, difendo la memoria della stagione partigiana che riscattò questo Paese. Ma oggi sono uno sconfitto, hanno vinto loro. Basta guardarli. Ormai si è stabilito che la democrazia è una parvenza, un’illusione. E, forse, è vero».

E quest’Italia assorbe tutto, senza mai destarsi?


«Gli italiani sono trasformisti, sempre gli stessi, stanno con chi vince. Magari una volta c’era qualche speranza, qualche principio per cui battersi. Forse anche noi partigiani ci eravamo illusi di cambiare il Paese. L’altro ieri Berlusconi ha detto alla Marcegaglia che le proposte di Confindustria sono il programma del suo governo. Ma ci rendiamo conto? Come fa il capo del governo a dire una cosa del genere? Quando mai nella nostra storia abbiamo pensato che la Confindustria fosse il Paese? E la Marcegaglia, la raccomando... Ha fatto un intervento per accusare tutti, senza un cenno autocritico, senza un rimorso su quanto sta accadendo. Questi capitalisti pensano di essere sempre nel giusto, di non aver nessun difetto».

E invece?

«Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo, ma non è scevro di gravi difetti. È un sistema in crisi, ci sta togliendo l’acqua, l’aria per vivere. Stiamo sulla stessa barca e stiamo affondando, tutti felici in questo globalismo catastrofico. Noi italiani facciamo finta di niente, ma stiamo precipitando. E ora è comparso il segno del precizio».

Quale?

«La scelta di tornare al nucleare. Una follia. Ricadiamo nello stesso errore che avevamo evitato, per un colpo di fortuna, vent’anni fa. E il bello è che torniamo al nucleare con le stesse motivazioni di allora, “perchè ci serve”. Ci siamo dimenticati tutto. A questo punto ci meritiamo le centrali nucleari e anche la strada per Almirante».

Fonte - L'Unità - Rinaldo Gianola

domenica 18 maggio 2008

Ipocrisia e sicurezza

Sono giorni duri,ascolto vecchi slogan,vedo scene ignobili, leggo dichiarazioni incomprensibili: rabbia, odio, strumentalizzazioni.
Mi vergogno per quanto l'italiano medio sta esprimendo in questi giorni.
Son stanco ed allibito anche perchè mi chiedo come può essere possibile che non si levino grida di disapprovazione e prese di posizione più decise nei confronti di questa che assomiglia sempre più ad una follia collettiva.
Peccato davvero nessuno ponga la questione "due pesi due misure".
E allora, generalizzando (che non è mai un bene) sono io che voglio chiedere all'italiano medio conto di come percepisce la realtà che lo circonda.

Dov'è la tua rabbia, italiano medio, quando la tua azienda paga pizzo e tangenti per continuare a lavorare?
Dov'è la tua rabbia quando da buon imprenditore fai il giro delle piazze all'alba per reclutare, rigorosamente a nero, manodopera a 4 soldi?
Quando deciderai di scendere in piazza per reclamare il diritto a vivere in una società libera dalla criminilità organizzata anzichè sfruttare le opportunità insanguinate che ti lascia sfruttare?
Quale governo aspetti per garantire e pretendere maggiore sicurezza sul lavoro, anche a scapito del tuo guadagno, per limitare le morti bianche?
Dov'è il tuo senso civico quando ti incazzi perchè qualcuno piscia nel porticato di casa tua dimenticando che gli scarichi industriali della tua azienda inquinano l'insalata che mangeranno anche i tuoi figli?
Quale ronda, e di quale colore la preferisci per evitare che tuo figlio o i suoi amichetti spaccino pasticche all'interno della discoteca?
Quale legge speciale o commissario straordinario vorresti per arginare le stragi del sabato sera e salvare la vita anche di tuo figlio a cui hai prestato il tuo suv per fare il figo?
Come farà tua moglie a continuare a fare shopping nei migliori negozi del centro della città se mai dovrà essere costretta a pagare i contributi alla badante che accudisce i tuoi avi, anziani e malati, o alla baby sitter per i tuoi pargoli?
Dov'è il tuo disgusto e la tua indignazione per il professionista che evade sistematicamente le tasse venendoti incontro, ma a chi? a te?

Conserva qualche pietra, italiano incazzato, risparmia qualche molotov, non si sa mai, magari cambia il vento, magari chi ti sta intorno decide di farti pagare il conto per il tuo modo di fare affari, per le tue devianze, per la tua corruzione, per la tua ingordigia.
Magari cambia il vento, allora forse capirai che la trave altrui è quanto meno pari alla tua; e allora che farai? ti caccerai dalla tua casa incendiano il palazzo in cui vivi?

Non sono materano, non sono lucano, non sono meridionale o terrone che dir si voglia, non sono italiano, non sono europero, non sono occidentale.

Sono un uomo, una persona, e come me ce ne sono altri 6 miliardi su questa terra, 6 miliardi di individui che condividono con me la vita e la cui vita vale esattamente quanto la mia!

giovedì 15 maggio 2008

La Questua

Come ogni anno, giunti al momento della dichiarazione dei redditi ci si pone (?) il problema della destinazione dell’8 per Mille del gettito IRPEF per scopi caritativi e/o religiosi.

Il difetto di comunicazione da parte dello Stato e degli altri enti coinvolti genera comportamenti automatici e inconsapevoli;

per contribuire a che questo fenomeno si riduca provo a puntualizzare qualche passaggio.

Un po’ di storia

La legge che regola il meccanismo di ripartizione dell’8 per Mille del gettito Irpef è la 222/85 (studiata e redatta dall’allora Ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino), la norma in questione (e le successive circolari) regolamentano in sostanza quanto stabilito dal Concordato del 18/2/1984 (a modifica dei Patti Lateranensi del 1929) firmato tra l’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi e il segretario di Stato del Vaticano Casaroli in materia di sostegno da parte dello Stato alla Chiesa Cattolica.

Solo successivamente lo Stato Italiano ha firmato concordati analoghi con altre 5 confessioni mettendo in piedi un meccanismo di ripartizione del gettito proporzionale alle firme apposte sulle dichiarazioni dei redditi.

Le categorie ammesse (attualmente) sono:

- Stato

- Chiesa Cattolica

- Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno

- Assemblee di Dio in Italia

- Chiesa Valdese – unione delle chiese metodiste e valdesi

- Chiesa Evangelica Luterana in Italia

- Unione delle comunità ebraiche in Italia

La destinazione, in linea di massima, del gettito percepito è stabilita anch’essa dalla legge 222/85,

lo Stato, ad esempio, si impegna a destinare il gettito per interventi straordinari di natura caritatevole e assistenziale, per calamità naturali e per la conservazione di beni culturali;

per le confessioni religiose, invece, sono comprese anche le categorie esigenze di culto, sostentamento del clero (ove presente), edilizia religiosa e missioni.

Il meccanismo e qualche dato.

Il meccanismo prevede la ripartizione dell’intero gettito Irpef proporzionalmente alle sole firme di chi ha espresso la preferenza sulla propria dichiarazione.

Statisticamente si è visto negli anni passati che solo il 40% circa dei dichiaranti effettua una scelta.

Con il risultato che, sostanzialmente, chi non effettua la scelta (circa i due terzi dei contribuenti) delega a chi invece ha espresso una preferenza il potere di decidere per lui.

Le tabelle che seguono fanno riferimento alla situazione dei redditi del 2003, dichiarati nel 2004, ripartiti nel 2007

Tabella di ripartizione dei fondi a fronte della percentuale di firme effettive:

Ente Ripartizione firme (%)
Ripartizione fondi (%)
Stato 3,16% 7,74%
Chiesa Cattolica 36,70% 89,81%
Assemblee di Dio in Italia 0,08% 0,19%
Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno 0,08% 0,20%
Chiesa Valdese - unione delle chiese metodiste e valdesi 0,58% 1,43%
Chiesa Evangelica Luterana in Italia 0,11% 0,26%
Unione delle Comunità Ebraiche in Italia 0,15% 0,37%
Non espresse 59,14%
Totale 100,00% 100,00%


Occorre specificare, inoltre, il fatto che la Chiesa Cattolica sia l’unico tra gli enti sottoelencati a godere di un particolare meccanismo, regolamentato, che prevede di poter incassare a titolo di anticipo per l’anno corrente una parte (rilevante) dei fondi, sulla base della stima delle entrate e della ripartizione proporzionale e, successivamente (3 anni dopo), il conguaglio. A differenza delle altre categorie che si vedono assegnati i fondi relativi all’anno contabilizzato senza anticipi e quindi 3 anni dopo rispetto al periodo di riferimento.

Tabella di ripartizione dell'8 per mille del 2003

Ente Fondi in euro
Stato 85.904.624,18
Chiesa Cattolica 991.278.769,09
Assemblee di Dio in Italia 766.735,74
Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno 1.975.257,59
Chiesa Valdese - unione delle chiese metodiste e valdesi 5.770.695,30
Chiesa Evangelica Luterana in Italia 3.654.226,54
Unione delle Comunità Ebraiche in Italia 2.567.834,87
Totale 1.091.918.143,31


L’effetto è il trasferimento proporzionale di una cifra che si aggira intorno al Miliardo di Euro nelle casse di queste categorie secondo uno schema che nel 2007 ha visto, ad esempio, la Chiesa Cattolica raccogliere l’89% dell’intero gettito (sulla base di un 37% di firme esplicite) per un ammontare di circa 991 Milioni di Euro.

Per effetto del meccanismo privilegiato i 991Mln di euro su indicati sono in realtà frutto di 887Mln circa di Euro corrisposti a titolo di anticipo per l’anno 2007 e di circa 104Mln di euro a conguaglio per l’anno 2004.

Da fonti ufficiali della C.E.I. questi 991 Milioni di Euro sono stati ripartiti e impiegati secondo la seguente tabella:

Ripartizione fondi in
Mln di €








Tot.Assegnazioni

991








Interventi Nazionali
Edilizia di culto 117





11,81%
Culto e pastorale 88





8,88%
Beni culturali 68





6,86%
Carità 30





3,03%
Totale 303





30,58%

Diocesi Italiane
Culto e pastorale 160





16,15%
Carità 90





9,08%
Totale 250





25,23%

Terzo Mondo

85







8,58%

Sacerdoti

354







35,72%

Dalla tabella putroppo è piuttosto difficile dedurre l’effettivo impiego delle assegnazioni totali se non individuando le macro categorie, non i progetti specifici.

Da una analisi sommaria, pare comunque evidente , e per questo in contrasto con la reclame, come al Terzo Mondo, ad esempio, finisca solo l’8 per cento delle risorse, al sostentamento al sacerdozio sia destinato in sostanza un terzo del gettito e di come alle opere di carità (sia pur generiche) la Chiesa Cattolica destini un 12% dell’intero trasferimento. Il resto va raccolto sotto le macrocategorie generiche “opere di culto”.

Qualche critica e considerazione personale.

Sono contrario a questo meccanismo di finanziamento per opere di culto, caritatevoli e finalità religiose: ritengo infatti sia doveroso che uno Stato laico per definizione, autonomo e indipendente, così come sancito dalla Carta Costituzionale, non debba contribuire finanziando direttamente (sia pur attraverso questo meccanismo artificioso) apparati religiosi (garantendone il sostentamento) che invece dovrebbero essere autonome e indipendenti a loro volta.

Lo Stato non informa i cittadini sull’effettivo meccanismo alla base della ripartizione, non pubblicizza nemmeno la raccolta a proprio favore, non impone maggiore trasparenza sugli effettivi impieghi dei fondi (l’unico ente attento alla rendicontazione puntuale è l’Unione delle chiese valdesi e metodista), non riserva per se il diritto di discernere attraverso il dibattito parlamentare e di volta in volta quale sia il migliore impiego di questa porzione di Irpef di cui potrebbe disporre direttante anche per interventi di solidarietà ma anche per il risanamento dei conti, per la ricerca scientifica, e per mille altri impieghi di maggiore impatto sociale


Dalla tabella putroppo è piuttosto difficile dedurre l’effettivo impiego delle assegnazioni totali se non individuando le macro categorie, non i progetti specifici.

Da una analisi sommaria, pare comunque evidente , e per questo in contrasto con la reclame, come al Terzo Mondo, ad esempio, finisca solo l’8 per cento delle risorse, al sostentamento al sacerdozio sia destinato in sostanza un terzo del gettito e di come alle opere di carità (sia pur generiche) la Chiesa Cattolica destini un 12% dell’intero trasferimento. Il resto va raccolto sotto le macrocategorie generiche “opere di culto”.

Qualche critica e considerazione personale.

Sono contrario a questo meccanismo di finanziamento per opere di culto, caritatevoli e finalità religiose: ritengo infatti sia doveroso che uno Stato laico per definizione, autonomo e indipendente, così come sancito dalla Carta Costituzionale, non debba contribuire finanziando direttamente (sia pur attraverso questo meccanismo artificioso) apparati religiosi (garantendone il sostentamento) che invece dovrebbero essere autonome e indipendenti a loro volta.

Lo Stato non informa i cittadini sull’effettivo meccanismo alla base della ripartizione, non pubblicizza nemmeno la raccolta a proprio favore, non impone maggiore trasparenza sugli effettivi impieghi dei fondi (l’unico ente attento alla rendicontazione puntuale è l’Unione delle chiese valdesi e metodista), non riserva per se il diritto di discernere attraverso il dibattito parlamentare e di volta in volta quale sia il migliore impiego di questa porzione di Irpef di cui potrebbe disporre direttante anche per interventi di solidarietà ma anche per il risanamento dei conti, per la ricerca scientifica, e per mille altri impieghi di maggiore impatto sociale

Da questi dati si capisce bene come la Chiesa Cattolica possa permettersi battage pubblicitari imponenti e sulle televisioni generaliste per propagandare la scelta della destinazione del proprio 8 per mille.

Mi stupisco, inoltre, dell’essenzialità del contributo elargito alla Chiesa Cattolica, mi rifiuto di pensare che lo Stato Vaticano non sia in grado di provvedere con mezzi propri al sostentamento del clero, alla promozione di attività di culto e alla costruzione di Chiese e strutture varie.

Per questo rivendico il diritto ad una informazione più corretta, rivendico l’esigenza di incentivare una revisione dei trattati, rivendico e reclamo una minore ingerenza degli organismi ecclesiastici nelle questioni dello stato e firmerò per destinare il mio 8 per mille direttamente allo Stato.

Per quanto riguarda invece l’approfondimento sulla destinazione del 5 per Mille rimando ad un successivo post ma posso già anticipare sin da ora che la mia scelta ricadrà su Emergency.



Approfondimenti e spunti di riflessione:
- Otto per mille - Fonte Wikipedia
- Un articolo di Curzio Maltese
- Appello di Micromega per destinare l'8 per mille alla Chiesa Evangelica Valdese
- Puntata di Report sull'8 per mille
- Unione degli Atei e degli Agnostici Reazionalisti - Campagna di sensibilizzazione
- Proposta di legge di iniziativa popolare "8 per mille alla ricerca scientifica" Petizione online

venerdì 9 maggio 2008

Il silenzio assordante


E’ incredibile come il tragico assassinio di Moro possa turbarmi ancora oggi.

E’ incredibile perché quel giorno, il 9 Maggio di 30 anni fa, non avevo che 2 anni, non ho vissuto in prima persona il dramma, non ho ascoltato con le mie orecchie i TG e non ho letto con i miei occhi i giornali.

Eppure è vivo in me un senso di inquietudine a tratti inspiegabile, forse figlio della mia disapprovazione per questi metodi di lotta, forse perché tremo all’idea che quegli anni e quei drammi possano tornare attuali.

In me, oggi, al di là del desiderio di verità e di giustizia, alberga il dissenso e il rifiuto per una strategia politica che pretende di mutare il corso della storia attraverso la violenza, verbale e non. Risuonano nella mia mente sempre le stesse considerazioni: un uomo non può esser messo sotto processo e giustiziato per le proprie idee politiche, un uomo non può essere umiliato e abbandonato in nome di una ragion di stato non meglio specificata, un uomo non può pagare con la propria vita il proprio tentativo di apertura al dialogo e al compromesso politico.

Anche per questo, oggi, alle 12.00 mi fermo per un minuto in silenzio e in raccoglimento per ricordare quanti in passato, nel presente e nel futuro (spero di no!) spendono la propria vita in difesa dei valori fondanti della nostra Carta Costituzionale. Ma non solo. Ci sono ancora casi e vittime che reclamano giustizia e verità, mi fermo anche per loro, per i parenti delle vittime delle stragi senza colpevoli, per gli assassini senza volto che non ascoltano la voce della propria coscienza.

Gli anni di piombo

Piazza Fontana

Piazza della loggia

Italicus

Stazione di Bologna




giovedì 8 maggio 2008

Antidepressivo efficace...


...e un potentissimo deterrente per tutti i cattivi pensieri
Libera la mente, riempie di allegria
nome pù opportuno non potevamo darle, vero mimmuccia?

martedì 6 maggio 2008

Quella maledetta domenica...

-"E tu che ci fai qua?"
-"Chi io? Dici a me? Mi ci hanno portato, non so..."
-"Chi ti ci ha portato? E perchè?"
-"Bè, non iniziamo con l'interrogatorio! Chiedi a tuo suocero che mi ha preso e portato qui, non a me."
-"Mio suocero? e per cosa ti ha preso? Stai scherzando?"
-"No no, giuro! Forse pensava potessi andar bene per la tua nipotina, probabilmente non mi conosce del tutto."
-"Infatti, probabilmente non sa quello che ha fatto! Ma tu...detto tra noi...lo sai che io ti conosco, vero???"
-"ehm...si...me ne hanno parlato di te, mi hanno detto che se ti capito tra le mani...insomma, non vorrai mica?"
-"Bè, fai tu, io non ti vedo da anni, quanti saranno? 5? 7? boh! nemmeno me lo ricordo, ora ti ritrovo, mi sembri piuttosto in disordine, mi fai tutte le tue faccine colorate...lo sai che per certi aspetti, in fondo sono uno psicopatico, no?"
-"ehm...si...ma...devi proprio? proprio ora? non hai da guardare l'Arsenal in tv? e i Pistons? dai, non dirmi che proprio oggi non hai un cacchio da fare che devi occuparti di me, suvvia, vai a scrivere sui SassiParlanti, leggi qualcosa, dai!"
-"Non cercare di distogliermi, vieni qua, ormai non hai scampo, e lo sai! Per tutto il resto c'è tempo, per te NO!"

E fu così, che dopo un'astinenza durata anni mi ritrovai a maneggiare l'oggetto che tanto mi ha fatto impazzire in passato:
un'oretta...et voilà, les jeux son fait!


-"Ora si che ti lascio in pace, tutto bello e con le faccine ordinate...a meno che qualcuno non passi di qui e voglia disordinarti nuovamente. Puoi giurarci, succederà.
E allora ci sarò di nuovo io a darti una raddrizzata!
Di questi tempi l'ordine e la disciplina vanno di moda, haimè!"

domenica 4 maggio 2008

La Rete Fuori dalla Rete


L'occasione è stata quella del MateraCamp 2008, lo strumento lo splendido lavoro di presentazione della nostra esperienza; la location incantevole è stata la ciliegina sulla torta. Il tutto è servito a confermare ancora una volta a me stesso che è davvero una fortuna aver incontrato questa banda di onesti. Sono orgoglioso di far parte di un gruppo così!