domenica 3 gennaio 2010

Il dado è tratto

Ormai la decisione è presa.
L'amarezza si confonde con la leggerezza.
Amarezza per aver toccato con mano e constatato che il partito dell'Italia dei Valori di Basilicata e di Matera (ma non lascio fuori affatto il buon Tonino e compagnia bella) non FA politica come DICE di fare.
Amarezza mista anche a disgusto (diciamocela tutta) nell'appuntare di come ci si possa vendere (o svendere) per un incarico e una poltrona pur sventolando la bandiera della meritocrazia, della legalità e dell'etica.
Ho visto cose che voi umani...si recitava in Blade Runner...
Bè, ho visto e sentito cose che, haimè, mi sembrava fosse legittimo ascoltare e vedere in partiti che quanto meno non ostentassero questa verve moralizzatrice.

E allora, poichè non sono disposto a scendere a compromessi (non cerco alcun tornaconto personale, fortunatamente vivo del mio stipendio) ho votato a favore della mozione interna al nostro circolo che ci porterà (all'unanimità) a non rinnovare la tessera di IDV per il 2010 e a rinunciare a fare politica attiva sotto questo "cappello" per le prossime scadenze elettorali e più in generale per il futuro prossimo.

E di qui la leggerezza.
Leggerezza perchè, sinceramente, mi son tolto un peso dallo stomaco:
un imbarazzo nemmeno tanto nascosto nel dover difendere e spiegare scelte indifendibili e inspiegabili.
Le pagine di questo blog hanno seguito tutta la mia storia legata ad IDV.
Dal congresso di Vasto del 2008 alla presentazione di due membri della nostra associazione (Rinascita Civile) alle elezioni provinciali del 2009.
Dalla costituzione del Circolo G.Giugni all'opposizione netta e intransigente al trasformismo politico e alla transumanza dei pacchettari, passando per il congresso di Vasto del 2009 e l'incontro con Di Pietro nel giorno dell'incoronazione della beata rosa.

Sino ad oggi.
La resa delle armi, parrebbe, ma non necessariamente una sconfitta in senso letterale.

Liberato da questo senso di oppressione sarò di nuovo fiero di non dover mandar giù alcun boccone amaro, di non scendere a compromessi con questi poveracci, di non parlare per partito preso.
Libero di esprimere il mio dissenso e disprezzo per questo modo di interpretare la politica al servizio delle carriere dei signorotti e non al servizio della comunità.

Di certo non starò alla finestra a guardare e criticare, non è un atteggiamento che condivido e fortunatamente ho intorno un gruppo di amici, il circolo Giugni, che ha deciso di rimanere unito e di provare a mettere in pratica la propria idea di politica marcando le differenze con i fatti, i programmi e le iniziative.

E allora...dopo averle provate proprio tutte...
Goodbye Tonino nazionale

Parafrasando Francesco F. ti dico: ora che hai deciso di far guidare l'autobus ad un ubriaco noi scendiamo...ora rifonda pure l'udeur...e che c'azzecca l'8 per cento...

2 commenti:

Domenico Bennardi ha detto...

grande saverio. Condivido e quoto parola per parola.
Domenico

Francesco ha detto...

Caro Vicepresidente nonchè Segretario! Sei un grande, pronunciato con la "r" e non con la "l"! Battute alla Banfi a parte, stiamo insieme ed arriveremo lontano con il nostro piccolo bus guidato a turno da noi e non da "mbriachi fracichi"!